(Note
tratte dalle Agende di Antonio Lombardi)
·
15
ottobre 1930: giorno di S. Teresa. Sono stato al campo(santo) e ho visto tua
madre (la madre di Teresa). Ho cercato di pensare solo a te. Non ho aperto
libro, né ho avuto altra occupazione mentale.
·
22
ottobre 1930: Se sarà buon tempo al campo(santo).
·
3
novembre 1930: Giorni dei morti. Essere sempre d’umor dolce… Stato al
campo(santo).
·
10 aprile 1931: Alle 10 sono andato al
campo(santo). Al ritorno sono stato a casa della madre di Teresa.
·
16 aprile 1931: ieri sera ho saputo per telefono
da Annetta che lo zio Gaetano si era sparato all'orecchio, e che permaneva in
uno stato grave e invariato da circa 24 ore (poiché s’era sparato la sera
precedente). Io lo dissi a papà, che stabilì di partire per Mileto stamane,
come infatti è partito. Ma ieri sera, quando andai a coricarmi, verso le 11,
guardando il ritratto di Teresa, trovai nel suo aspetto qualche cosa, come se
volesse dirmi che stessi di buon animo, poiché lo stato dello zio Gaetano non
era grave. Io sapevo bene come Teresa mi significasse in tal modo tante cose, e
come mi confortasse. Infatti stamane dal mio cugino Peppino Bruni, venuto
apposta da Mileto, ho saputo che il proiettile non era penetrato in cavità,
ch'era cosa ben poco grave.
 |
Teresa Mussari con la madre e il fratello |
·
20 aprile 1931: Domani, verso le 11, andare
dalla madre di Teresa.
·
10 maggio 1931: - Ritrovate le immagini donatemi
da Teresa.
·
11 maggio 1931: verso le 10 al campo(santo);
visita alla madre di Teresa.
·
20 giugno 1931: questo giorno è privo di te, o
Teresa, come fu privo di te il giorno della tua morte. Ond’è anche come se tu
fossi morta oggi.
·
21 dicembre 1931: Questa notte ho sognato di
Teresa: eravamo nello studio di papà; mi pareva che fossimo sposati:
passeggiavamo con la sua mano nella mia; mi disse: v., ed io la baciai.
·
22 dicembre 1931: Campo(santo)
·
5 maggio 1932: Dio, quanto tempo vano, dopo la tua morte, Teresa! Voglia, Maria,
che così più non sia.
·
8 maggio 1932: Quanto tempo perso dopo la tua morte, o Teresa, e quanto
miseramente! Fa, o mio Dio, che più non sia così.
·
15 maggio 1932: Mi propongo più che mai d’essere osservantissimo di tutto ciò che ho
promesso. Per ora la promessa va fino a tutto giugno. Lo prometto a te, Teresa.
Teresa!
·
20 maggio 1932: Questa data del 20 mi ricorda
che il 20 di agosto tu partivi: il 20 di agosto del 1928.Nel maggio del 1928 io
scrivevo qui, su questo stesso parapetto della terrazza, ma ancora non s'era
aperto a me l'incanto della tua grazia, Teresa. Poiché io avevo sì un desiderio
verso di te, che mi si era destato da quando, io ammalato, mi avevi mandato
quelle figurine sante e da quando avevo saputo il dolore che tu (e chi sa mai
perché, se appena mi conoscevi) avevi avuto per la mia malattia e specialmente
nei giorni in cui si credette ch’io dovevo morire: ma ancora non avevo
conosciuto l'incanto della tua grazia, di quella grazia celeste che il Signore
ti voleva dare, giacché era in te la grazia del Signore. Ora sono quasi le ore
nove: questa mattinata ho avuto, da parte mia, frivole conversazioni e
stanchezza. Ma sia tutto ciò sotto fin d'ora in grazia di Maria. Questa volta
ti prometto che manterrò davvero, Teresa. Per ora fino a tutto giugno massima
serietà in tutto, con gli zii, e con quegli stessi della mia famiglia, perché
io non vorrei che pensasse alcuno ch’io ti avessi dimenticato.
·
26 maggio 1932: Festa del Corpus Domini.
Proponimento d'assoluta intransigenza per questi pochi giorni del mese di
maggio e per il mese di giugno, per adesso. Domani se mi sentirò in forze e se
sarà buon tempo, andare al campo(santo).
·
6 giugno 1932: Lunedì il campo(santo).
·
14 giugno 1932: Ieri ho incontrato la nonna di
Teresa. Ho parlato un po' a lungo con lei, sulla strada. Era da tempo che
desideravo di parlare e penso che S. Antonio mi abbia fatto la grazia per il
mio giorno. Stamane sono stato al campo(santo). Mi sono fermato per circa tre
quarti d'ora dinanzi alla tomba sua: v’era una bella luce. Vorrei aver sempre
il pensiero della realtà della morte! E affrettarmi ormai alla meta, poiché è
veramente da molto tempo che non faccio più nulla. Domani, se così vuole Iddio,
comincerò senz’altro. Andrà vana anch’essa questa promessa? Oh! Mio Dio, quante
ragioni ho d’affrettarmi!
·
6
dicembre 1934: San Nicola. Ricordo: nostro salotto, tra gli altri D. Gina. Mi
disse di Teresa che ormai era finita. Domando a Costanza notizie: non sa niente
di nuovo. Salgo sulla terrazzina per vedere la sua finestra: la trovo chiusa.
Esco con l'intenzione di andare a casa di Teresa, in giro per Pratica. Visto le
finestre illuminate, torno a casa mia e guardando dalla terrazzina nella stanza
di Teresa, tutto mi si mostra al solito.
·
7
dicembre 1934: Penso di tornare nuovamente a visitarla, e ritornare come una
volta, prima del prossimo Natale. Le mando un'immagine della Madonna in una
busta, sulla quale scrissi a macchina il suo indirizzo col nome di Mussari
Teresa. Come seppi poi dalla mamma sua, ricevette l'immagine il giorno 8,
dell'Immacolata, e fu allegra, e si fece forza per mangiare: volle prendere due
uova. Nei giorni seguenti aspettavo, senza ragione, ch'ella mi rimandasse per
Annunziata qualche lettera o mi mandasse a dire di tornare a casa sua. Seppi
poi dalla mamma e dalla nonna sua che più volte in quei giorni espresse il
desiderio di vedermi e che mi chiamasse. In quei giorni i muratori lavoravano
in casa di Scalamogna. Io avevo il pretesto di
salire sulla terrazzina, per farmi vedere da lei, e farla contenta, perché
sapevo che sarebbe stata contenta di vedermi. Mi disse poi la mamma che
guardava sempre dalla parte della terrazza. Mi pare che in questi giorni ci sia
stata da parte mia colpa, perché avrei forse dovuto vincere ogni cosa e andare
a trovarla. Ma non credevo che fosse imminente la morte. In quei giorni
scrivevo anche a macchina; ma lasciavo spesso per andare sulla terrazzina e
passeggiare e farmi vedere. La sera, al buio, mi mettevo anche sulla terrazzina
e accendevo spesso il sigaro… Per farle comprendere ch’ero lì. M’avrà visto? È
questo fino al 13 dicembre, giorno compleanno del mio 31° anniversario.
·
14
dicembre 1934: ricordo del 14 dicembre 1929. Sta per finire il lavoro dei
muratori (pare ultimo giorno). Scala sulla terrazzina. Circa le otto di
mattina: prendo la risoluzione di guardare col binocolo nella sua stanza; cerco
di nascondermi un po' dietro la scala. Guardo, Teresa dei gesti, che io, non so
come, non compresi che dopo, e scappo, non volendo che ella si dispiacesse
della mia presenza. Invece quei gesti, che compresi il giorno dopo, erano
chiarissimi: Teresa mi chiamava e m’invitava con tutte due le mani. Ed io non
compresi! Sarei andato subito e avremmo trascorse insieme le ultime ore. Ma Dio
non volle. Verso le tre del pomeriggio mi pare d'aver guardato nella sua
stanza, e, mi pare, con la volontà di andare da lei, ma la vista di familiari
me ne distolse. Mi pare anche, molto probabilmente, che aspettavo che lei mi
vedesse per farmi intendere la sua volontà, ma mi parve non guardare dalla mia
parte. Neanche allora Dio volle che io andassi. Verso il calar del sole, forse
le quattro e un quarto, e forse rientrando in casa dalla terrazzina, apprendo
da Costanza che Teresa era gravissima e che i parenti si trovavano tutti in
casa sua. Ritorno sulla terrazzina per guardare col binocolo. Poi vado a
vestirmi per andare da Teresa.
(lirica)
Inghirlandata di memorie spente,
muta nel sole, bianca nella pace,
guardo la tomba tua l’ore silenti
cui un giorno rise ed olezzò
vivace
devoto serto di purpuree rose
che, inaridite, nell’oblio si pose.
·
14 dicembre 1936 : 7° anniversario della morte
di Teresa! A questo anniversario più non vive la madre, ma è anzi probabile, gode
in cielo. O Gesù, in te solo ormai confido. Dammi tu forza, e per amarti.
·
8 marzo
1937: Il Rosario dinanzi al SS. per l’anima di Teresa.
·
13 marzo
1937: Fatto dire una Messa per Teresa.
·
14
dicembre 1949: Ricordo. Venti anni passati (dalla morte di Teresa).